Calcio
Il golazo di Machin, la leonessa ruggisce con un blitz di Bisoli e toglie al Monza il primo posto
Lotta dura senza paura a Monza. Clima caldo, animi surriscaldati. Due le giocate tecniche, sono quelle che rompono gli schemi e decidono la gara: prima il destro da urlo di Machin, poi il destro da calcio a 5 di Bisoli, che toglie al Monza il primo posto
Il clima parla da solo: è sfida d’alta classifica. Il folclore, anche: curva Davide Pieri stracolma, piena e rumorosa anche la nord, occupata dai tifosi bresciani con gran numero di tamburi al seguito, questa è Monza Brescia.
E lotta dura è stata, anche in campo, dal primo all’ultimo minuto.
Pronti via ed è subito un tiro di Ajè. Dopo una manciata di secondi è Colpani a rispondere con un mancino basso.
L’ex Trapani è il più ispirato dei suoi, altro sinistro, questa volta è alto.
Le rondinelle, di bianco vestite, con pochi passaggi, arrivano presto dalle parti di Di Gregorio.
Gara calda, ma forse per il troppo calore, le due squadre non riescono ad essere fredde sotto porta. Come mostra una conclusione di Ciurria, lanciato a rete ma davvero troppo morbida per Joronen.
Carlos Augusto si porta a sorpresa in avanti sugli sviluppi di corner: testa in tuffo e spavento, senza gol per Joronen.
Nel Brescia Ayè ha due palle gol grosse come una casa ma le getta, entrambe, al vento.
Gara calda, animi troppo accesi e per Livio Marinelli, il lavoro, è triplo. Sul finire di frazione, arriva un giallo per Carlos Augusto che diffidato salterà il prossimo impegno dei monsiaschi a Frosinone.
E il caldo, quello vero, quello che procura brividi autentici, lo accende Josè Machin, subentrato a fine primo tempo a Valoti, destro senza se e senza ma, cattivo ed elegante allo stesso tempo che Joronen nemmeno vede partire: golazo per il numero 7 equatoguineano.
Il gol sblocca le motivazioni e le tensioni del Monza. In rapida successione è infatti Colpani a sguainare il suo mancino sul quale però Joronen risponde presente.
Stroppa vuole rimpinguare il bottino: fuori Colpani dentro Mota Carvalho. Colpani non gradisce il cambio e mister Stroppa lo rimbrotta.
Machin, galvanizzato per la rete, con una serie di dribbling, si procura un fallo. Quanto un gol è una carezza di fiducia per chi lo fa e un peso frustrante per chi lo subisce.
Prova ne sia che il Brescia dopo lo svantaggio si è disunito e parecchio.
Davanti, le rondinelle, ci arrivano. Ma non riescono a piazzare, il volo del gol.
Bajac per Proia e Bherami per Van de Looi le mosse di Corini.
Ma chi tiene viva la Leonessa e le permette di trovare il ruggito che non t’aspetti è Dimitri Bisoli, il figlio di Pierpaolo, lesto a raccogliere un cross baso dalla sinistra e a battere con l’interno piede destro Di Gregorio.
Alla lunga la manovra prolungata degli uomini di Corini ha dato il suo frutto.
Il Monza, una volta trovato il vantaggio, solo Machin è sembrato credere alla vittoria. I suoi compagni, si sono, progressivamente spenti e davanti Gytkjaer, Mancuso subentrato sono andati a dormire anzitempo.
Quando Marinelli fischia è 1 a 1. Machin aveva fatto sognare il Monza, Bisoli lo ha riportato sulla terra e tolto dal primo posto in coabitazione della Cremonese.
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