Interviste Esclusive
ESCLUSIVA – Bordon: “Josep Martinez che impatto! Inzaghi ha dato la giusta mentalità”

Ieri, Ivano Bordon, ex portiere dell’Inter e campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982 (nonché preparatore dei portieri durante il trionfo azzurro del 2006), è stato ospite della trasmissione “Oggi Inter“. Durante l’intervista ha ripercorso con emozione i momenti più significativi della sua carriera e ha offerto un’analisi sull’attuale situazione della squadra nerazzurra.
Intervista a Ivano Bordon: dal Mondiale 1982 al trionfo a Berlino
Bordon ha ricordato con nostalgia i due scudetti conquistati con l’Inter: il primo nella stagione 1970/71 sotto la guida di Gianni Invernizzi (subentrato all’esonerato Heriberto Herrera), e il secondo nel 1979/80 con Eugenio Bersellini, entrambi simbolo della grande competitività del club in quegli anni.
Un momento chiave della sua carriera è stato il Mondiale Militare vinto nel 1973, trionfo che rappresentò un importante trampolino di lancio per la sua carriera internazionale, preparandolo alle future sfide con la Nazionale e l’Inter.
Parlando del suo esordio in Coppa dei Campioni, Bordon ha rievocato la storica partita del 1971 contro il Borussia Mönchengladbach (terminata 4-2 per i nerazzurri), quando sostituì nel secondo tempo l’infortunato Lido Vieri. Nonostante la giovane età, si distinse con parate decisive in un debutto che segnó indelebilmente la sua carriera.
Una peculiarità del suo stile eccelso era l’abitudine di non indossare i guanti da gioco: “Il pallone era più duro rispetto a quello di oggi, ma senza guanti avevo una presa più sicura e lo sentivo meglio“. Parlando dei trionfi con la Nazionale, Bordon ha raccontato con emozione i suoi ricordi del Mondiale 1982, un’esperienza che lo segnò profondamente. “Era un periodo difficile per il calcio italiano: il Totonero ed il clima di incertezza avevano messo alla prova il nostro sport, eppure quella squadra aveva una forza incredibile ed una coesione unica. Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a vincere grazie all’unione e alla determinazione del gruppo.” Per Bordon, il successo del 1982 non fu solo una vittoria sportiva, ma un simbolo di come, anche nei momenti più oscuri, la forza del gruppo possa risollevare tutto.
Un sentimento simile fu vissuto anche nel 2006, quando, da preparatore dei portieri, assistette da vicino il trionfo azzurro al Mondiale in Germania: “Anche allora, il calcio italiano era in un periodo difficile, con lo scandalo di Calciopoli che aveva scosso il nostro intero sistema. Tuttavia la squadra, come nel 1982, trovó la forza di superare tutte le difficoltà incontrate. Inzaghi, Cannavaro, Buffon e tutti i ragazzi all’epoca presenti ebbero una mentalità ed una coesione totalmente vincente”.
Bordon sull’attuale Inter: “I giocatori mantengano sempre alta la concentrazione”
Riguardo all’attuale Inter, Bordon ha elogiato Josep Martínez, sostituto di Sommer durante l’infortunio del portiere elvetico, per la sua prontezza e sicurezza nei momenti decisivi nonostante le rare occasioni avute.
L’estremo difensore veneto ha analizzato anche il percorso della squadra, ancora in corsa su tre fronti: Campionato, Coppa Italia ed Europa. Ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sull’impegno immediato, elogiando Simone Inzaghi per la mentalità vincente trasmessa al gruppo.
Durante l’intervista, Bordon ha dedicato un commosso ricordo a Bruno Pizzul, storico telecronista della Rai scomparso martedì: “Bruno è stato la voce che ha accompagnato i momenti più belli della Nazionale. La sua professionalità e il suo stile inconfondibile hanno segnato un’epoca per il calcio italiano“.
Infine, ha ricordato con orgoglio il suo ingresso nella Hall of Fame nerazzurra nel 2022, insieme a Christian Vieri, Maicon e Sandro Mazzola, riconoscimento che testimonia l’importanza del suo contributo alla storia dell’Inter.
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