Serie A
Chivu: “Il calcio a volte è bastardo. Man lo difenderò fino alla morte”
Le parole del tecnico dei gialloblù al termine della partita tra Parma e Como
Parma-Como 0-1: le parole di Chivu in conferenza stampa post partita.
Decide il gol di Strefezza. I lariani si portano al decimo posto e incassano la quinta vittoria consecutiva in Serie A. Grande rammarico nel Parma per le occasioni sprecate nel finale. Di seguito le parole del tecnico dei ducali in conferenza stampa.
Chivu post Parma-Como
COSA TI FERISCE DI PIÙ OGGI: “Vedremo in settimana se abbiamo perso delle convinzioni. Ma non credo. Abbiamo tenuto botta alla qualità del Como. Siamo stati bravi a rimanere compatti. Qualche situazione e occasione l’abbiamo creata. Abbiamo preso una traversa. Mi ha fatto piacere la reazione nel finale. Purtroppo il calcio è così, bisogna accettare la sconfitta e fare i complimenti all’avversario”
COME L’AVEVI IMPOSTATA: “Ci è mancata un po’ di convinzione e cattiveria nel pressing sul portatore di palla. Hanno tenuto molto il pallone. Abbiamo creato e cercato di metterli in difficoltà nel secondo tempo. Abbiamo retto abbastanza bene il centro del campo. Non siamo stati lucidi nel fare qualche transizione in più. Non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi. Da due mesi cercano di raggiungere l’obiettivo. Abbiamo cambiato modulo. L’importante è mantenere lo spirito, a partire da Empoli”
PARERE SUL RIGORE E TRATTAMENTO DI MAN: “Dennis va aiutato dal punto di vista mentale. È un momento complicato, e lo è per tutti. Come squadra non gli rimproveriamo nulla. Vediamo il suo atteggiamento in campo e in allenamento. Sappiamo quanto è importante a livello qualitativo. L’ha fatto vedere oggi in 8 minuti. Nonostante le difficolta potrebbe starci in questa squadra. Lo difendo alla morte, non perché siamo connazionali, ma perché a questa squadra la qualità serve. Mi fa piacere aver visto i suoi compagni che lo abbracciavano”
DIFFICOLTÀ NEL CHIUDERE LE PARTITE: “Ne abbiamo tante di difficoltà, non ci lamentiamo. Loro si mettono a disposizione ad ogni richiesta che magari sembra assurda. Ondrejka numero 8 è un esperimento, così come il ruolo di Antoine, che sta facendo benissimo. Questo spirito è importante. Bisogna lasciare l’ego e mettersi a disposizione. Si può vincere, pareggiare o perdere, ma conta la salute mentale e l’anima da usare per raggiungere l’obiettivo. Da domani si riparte, ci curiamo le ferite e pensiamo alla prossima. Non possiamo cambiare ciò che è accaduto. Abbiamo raggiunto un livello di applicazione e convinzione che qualcuno potrebbe anche invidiarci. Mi fa piacere questa cosa, dovevamo salvaguardare questo nella mente dei ragazzi. Nonostante qualche acciacco si sono messi tutti a disposizione. Due o tre oggi sono partiti titolari ma non erano al 100%. Lavoreremo duro per la partita di Empoli”
HAINAUT E BENEDYCZAK: “Non ne aveva più, lo guardavo e l’ho capito. In panchina un quinto non ce l’avevo, l’unico che si avvicinava era Kamara. A volte, tutto quello che accade incontro alla squadra, così come le decisioni dell’allenatore, influiscono. Io pensavo a Man, ma bisogna far fronte alle reazioni del pubblico. Se mi fischiano Man, poi influisce, anche oggi il pubblico è stato meraviglioso. Quindi tutto ciò che accade intorno influisce sulle mie scelte. Bene per me è una mezza punta o punta. In questo momento dovrebbe fare il quinto ma non riuscirebbe. L’ho visto bene in settimana, ci ho sperato che avesse il colpo. Veniva da un brutto infortunio. Mi ha fatto piacere la sua abnegazione”
LA RICETTA PER MAN: “Mi ha fatto piacere che il gruppo l’abbia sostenuto. Il calcio a volte è bastardo. Sia a livello risultatistico che individuale. Ci sono momenti da gestire e che sono difficili. L’ingiustizia fa brutti scherzi. Conta la sua reazione. Attualmente mi sembra un calciatore migliorato, anche dal punto di vista dell’atteggiamento. Le scelte sono mie. Ma questa è una mia lettura, in base al piano di gara”
RIGORE: “Non parlo mai di questo, non mi interessa. Non l’ho visto. Mi interessa come gioca la squadra. Lo possono rivedere al VAR. Ma se non l’hanno dato vuol dire che non c’erano i presupposti. Non verrò mai qui a piangere. Affronterò sempre il destino a testa alta. Posso controllare la squadra, le scelte, il gioco. Nel calcio, purtroppo 1+1 non fa mai 2”
MIGLIORARE NEI RECUPERI ALTI: “È una questione mentale. Dipende dalla partita. All’intervallo l’ho detto, bisognava avere più convinzione nei duelli e nei contrasti. Volevo dei recuperi più alti, sopratutto nel secondo tempo e l’abbiamo fatto. Non è facile arrivare a pressare il Como, a volte è come se addirittura di prendessero per il culo. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Bisogna dare il massimo di ciò che si ha in quella giornata. Devono aggiungere qualcosina in più”.
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