Infortunio Berardi, pericolo scampato: tutti gli aggiornamenti sullo stop del capitano del Sassuolo

Quando non si è letto il suo nome nella distinta di Hellas Verona – Sassuolo, Domenico Berardi ha fatto tremare di paura tutti i suoi tifosi – ed anche i suoi fantallenatori. L’incubo di un infortunio, e magari più grave del previsto, ha fatto preoccupare chiunque. Anche perché un giocatore del suo calibro, del suo apporto in zona realizzativa, l’uomo chiave del Sassuolo – capitano e bandiera storica del club -, beh perderlo per settimane o addirittura mesi, avrebbe potuto complicare i piani di salvezza dei neroverdi. Ma i suoi tifosi possono gioire: l’infortunio pare essere meno grave del previsto.

I dettagli e le tempistiche dell’infortunio di Berardi

Lo storico capitano del Sassuolo Berardi ha saltato soprattutto in via precauzionale la partita contro il Verona. Specialmente dopo essersi confrontato con lo staff medico ed il suo attuale tecnico, Fabio Grosso. E così, il 31enne ha preferito seguire il consiglio dei medici, soprattutto quando di mezzo c’è il ginocchio. Insomma, bisogna essere sempre all’erta. L’imprevisto è dietro l’angolo. Già, proprio così. Berardi ha così preferito non scendere in campo al Bentegodi in virtù di un lieve fastidio al ginocchio. Insomma, dalle previsioni sembrava ci potesse essere chissà quale background, il tutto facendo temere il peggio. Per fortuna così non sarà. Alla ripresa del campionato, Mimmo sarà pronto per tornare in campo più carico che mai. Nel mirino infatti ci sarà la partita casalinga contro il Lecce del suo ex allenatore che tanto lo conosce e ne ha apprezzato le doti tecniche e balistiche: proprio Eusebio Di Francesco.

Berardi ed il Bentegodi: storia di un déjà vu totalmente da dimenticare

Berardi e lo stadio a tinte gialloblu. Uno scenario già vissuto non molto tempo fa, ma che suscita ricordi forti, evidenti. Un’immagine nitida e limpida pervade la mente dell’uomo simbolo del Sassuolo. E c’è persino una data che resta come un segno indelebile nella memoria: il 3 marzo 2024. Una giornata dominata dai primi raggi di sole primaverili, tenui e delicati. Tradotto: sarebbe dovuta essere essere una giornata serena, quieta, senza alcun affanno. E invece così non è stato: quel giorno risuona come un allarme nella mente di Berardi. Al minuto 59 di un Hellas Verona – Sassuolo qualsiasi, il suo tendine d’Achille fece crack. Le urla che squarciarono la calma piatta del momento – la partita era diretta verso un pareggio a reti bianche che non avrebbe fatto male a nessuno -, che sconvolsero un Bentegodi sotto shock. L’immediata comprensione che l’infortunio fu ben più grave del previsto. Il lungo, lunghissimo calvario ne condizionò sia la salvezza del suo amato Sassuolo, sia la probabile convocazione agli Europei dello scorso anno. Di più: un’estate contrassegnata dalla ripresa di un infortunio dolorosissimo, al fisico, ma soprattutto all’animo. Uno stop che tenne fuori Mimmo dai campi per più di 7 mesi. Un anno e mezzo dopo è di nuovo Bentegodi, è di nuovo Hellas Verona – Sassuolo. E il ginocchio scricchiola. Il passato parla chiaro, un sussulto potente ad un presente che urla di paura. E la paura che vince sull’orgoglio di scendere in campo e prendersi la rivincita. Ecco, questa è la storia di un déjà vu già vissuto e dal quale è meglio starsene alla larga.