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Serie A

Bologna, Castro: “In estate mi voleva l’Al Hilal ma ho rifiutato, ecco perchè”

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Castro Bologna
SANTIAGO CASTRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Durante un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Santiago Castro ha parlato della possibilità di lasciare il Bologna quest’estate. Ecco le sue parole.

Le parole del giocatore del Bologna Santiago Castro

Diciamolo chiaro: l’obiettivo vero è salire ancora su quel bus scoperto per festeggiare qualcosa…

“Assolutamente si. É troppo bello. Io amo vincere, con questa squadra si può fare ancora. Pensi che odio perdere anche solo a carte. In Argentina giochiamo al ‘Truco’: delle lotte…”. Sarei disposto a guidarlo io il prossimo pullman, davvero: poi non so dove finiamo (e sorride, ndr), ma per una vittoria mi metterei al volante. Abbiamo quattro competizioni quest’anno…”.

Provoca ancora i difensori?

“Ora meno, penso a migliorarmi sul campo, a fare gol e i movimenti giusti. Sono ancora piccolo ma quando ero ancora più piccolo ero terribile: avevo 4-5 anni e andavo a giocare la sera coi bimbi di 7-8. E andavo dritto, deciso, litigavo…”.

L’ha chiamata anche Gattuso dopo Spalletti?

“No, non mi ha chiamato. Ma si sa: ho l’Argentina nel cuore”.

Lei ha avi italiani: non essendo sceso in campo teoricamente potrebbe ricapitarle una chiamata…

“Teoricamente. Ma tornare ad allenarmi con l’Argentina è sogno e obiettivo”.

Ora si parla di Soulé azzurrabile: consigli?

“Conosco bene Mati e anche la sua famiglia. Ragazzo d’oro, giocatore forte ma mi fermo qui: saprà bene lui cosa sia giusto scegliere”.

Nel marzo scorso lei era davvero a un passo dal debutto con l’Albiceleste: poi…

“In allenamento un compagno infila il piede fra me e il pallone, colpisco lui: i legamenti del piede coinvolti, edema osseo, il mio piede era rosso e viola, non riuscivo a camminare. Ha ragione Italiano quando dice che gli ultimi mesi li ho giocati su un piede solo. E ho avuto paura di non giocare la finale di Coppa Italia, ma l’ho fatta. Ce l’abbiamo fatta”.

Col Pisa si è rivisto un po’ il Bologna rock

“La gamba sta tornando, la ferocia non manca, la voglia di vincere è sempre lì”.

Prima stava cantando Lucio Dalla…

“La canto spesso, “Caro amico ti scrivo”. Ma anche ‘Poetica’ di Cremonini, la canzone che si sente quando vinciamo. Il Dall’Ara è magico. Sappiamo che in casa abbiamo dei numeri clamorosi, strepitosi, c’è un feeling con la gente che è roba da vedere oltre che da vivere. 

Assomiglia a tal punto a Lautaro che Simone Inzaghi l’ha chiesta per l’Al Hilal: conferma?

“Sì, mi hanno chiamato. E’ vero. Ma ho voluto restare qui per completare la mia crescita e perché è da qui che voglio tornare in Nazionale e magari vivere quello che è il mio sogno: il Mondiale”.

L’hanno accostata a Inter, Chelsea, Juve: e lei?

“Ho sempre pensato al Bologna. Contento di poterlo fare. In questo Bologna ci si diverte giocando a calcio. E quando ti diverti le cose vengono meglio”.

L’arrivo di Immobile l’ha preoccupata o stimolata? Ha avvertito pressione?

“La pressione mi piace ed è un privilegio. Io e lui parliamo tanto, è un top, mi aiuta e mi insegna. Tradotto: è uno stimolo”.

Qual è il suo gol da sogno?

“In rovesciata l’ho fatto nel Velez, di tacco col Genoa. Quindi? Va benissimo anche che mi rimbalzi in faccia: ma che vada dentro mentre vesto la maglia dell’Argentina”.




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