Serie A
Marotta: “I bilanci delle italiane senza plusvalenze non sarebbero adeguati”

Alla presentazione del libro ‘Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili’ ha parlato Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter sullo stato di salute del calcio, sui bilanci, sul futuro e anche qualche aneddoto
Uno sguardo al futuro e al passato
CALCIO OGGI: “Il calcio oggi simile a un’azienda: la governance dipende molto dagli azionisti, ma la parte organizzativa è composta da persone che rappresentano i vari staff. Noi stiamo rinnovando il centro sportivo di Appiano Gentile e io ho detto all’architetto: ‘devi immaginare quello che sarà il calcio tra 15 anni’“
PSICOLOGI: “Nello spogliatoio attaccato all’arbitro c’è lo psicologo… All’Inter ce ne sono 20 di psicologi. Io amo la cultura del far crescere l’aspetto mentale perché rappresenta una gran parte della performance dell’atleta. Si fa fatica in questo perché chi agisce sulla mente viene visto come il medico che viene a curarti, il giocatore fa fatica ad approcciare“
SOCIETÀ MODERNE“I profili che sono in una società di calcio sono tantissimi e saranno sempre di più: una società di calcio non è più solo un’associazione sportiva, ma è una vera e propria company“
SCELTA DEI CALCIATORI: “Gli strumenti moderni. Sicuramente gli algoritmi ti aiutano ad avvicinarti a una decisione, ma alla fine è l’aspetto umano, la mente che decide se scegliere il giocatore A o il giocatore B. Nelle aziende normali c’è il test di ingresso, nel calcio questo non c’è e non conosci l’aspetto umano. Qui posso evidenziare la differenza tra talenti e campioni: è la sfera mentale che è mancata a chi non è diventato tale“
CRISTIANO RONALDO: “È diverso rispetto agli altri, non c’è niente da fare. Quando andavamo in ritiro in trasferta e c’era sul tavolo l’acqua minerale lui la prendeva e analizza le caratteristiche, poi si consultava con i dottori. Se gioca ancora ed è un campione lo è sicuramente perché lui stesso che usa l’intelligenza per arrivare a certe componenti“
OPERAZIONE MODRIC: “uno sfogo positivo per il calcio italiano perché i nostri figli o nipoti guardando un giocatore del genere, come succede a noi che siamo più datati, si innamorano e non è solo teorico. Magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento e ne acquisiscano una lezione. Il problema è che la china è sempre in discesa nel nostro calcio. Siamo un campionato di transizione, non siamo più l’Eldorado come negli anni 2000. Oggi arriva il calciatore importante quando ha 40 anni“
PLUSVALENZE: “Il mercato di acquisizione è molto limitante. Poi c’è un altro fattore, i grandi club come Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli e Atalanta sono ricorsi alle plusvalenze. Nel 2000 era raro vedere i club che vendevano i giocatori, oggi senza ricorrere alle plusvalenze non saremmo in grado di presentare un bilancio adeguato. È la grande differenza ed è dovuta al fatto che i loro diritti tv all’estero sono stati venduti a 10 volte quanto li abbiamo venduti noi “
Marotta sul nuovo stadio
INNOVAZIONE “Avete visto che difficoltà con San Siro… Accompagna per tanti di noi pagine romantiche, io ho visto la prima partita dell’Inter a 9 anni nel ’66 contro il Benfica. Quelle cose è chiaro che rimangono impresse, ma bisogna essere anche un po’ moderni e aperti a quello che è un concetto di innovazione. Fare uno stadio nuovo significa anche innovarsi“
NUOVO STADIO: “Noi abbiamo conquistato un posizionamento importante, che è quello che finalmente possiamo costruire uno stadio nuovo. Chiaro che dovrà rispondere a tutte quelle che sono le esigenze di modernità, nel rispetto dei cittadini, di un senso civico, di un senso etico e nel rispetto di una sostenibilità ambientale. Questi sono principi cardine ai quali noi dobbiamo assolutamente rispondere. Di più non dico“
Serie A all’estero: per Marotta una sperimentazione necessaria
MILAN-COMO A PERTH: “Ci sarà un periodo nel quale San Siro non sarà disponibile. La scelta del Milan e del Como è quella di fare un’esperienza che può servire anche per capire quale sarà l’effetto dal punto di vista economico. Se la analizziamo dal punto di vista di impatto etico e sociale è evidente che si sottrae una partita importante ai tifosi del Milan e del Como, ma deve essere vista come una necessità dovuta a una causa di forza maggiore, è una sperimentazione che porterà a valutazioni che faremo dopo“
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