Rabiot è furioso: “Milan – Como in Australia? È pazzesco fare così tanti chilometri!”

Il centrocampista del Milan Adrien Rabiot è intervenuto sull’argomento del momento. E lo ha fatto in toni totalmente decisi, seccati e senza alcun timore reverenziale. Stile che fra l’altro ha sempre contrassegnato il suo modo di essere, di vivere e di relazionarsi con chiunque avesse a che fare nel mondo del calcio. Ed anche questa volta, ai microfoni del quotidiano francese Le Figaro, Rabiot non le ha mandate a dire, anzi. La sua idea a riguardo è destinata a fare breccia nell’opinione molti suoi tifosi rossoneri.

Le affermazioni di Rabiot: dal suo Milan, alla partita in Australia al rapporto con Modric

Adrien Rabiot si è aperto a tutto tondo di fronte al quotidiano Le Figaro. Ha affrontato diversi temi, a partire dalla bizzarra situazione che si è creata attorno a Milan – Como in Australia, passando per il suo brusco addio al Marsiglia, senza dimenticare il legame con la leggenda croata Luka Modric. Il tutto con un occhio fisso al Mondiale 2026 – e perché no? Anche a quello del 2030. Di seguito le sue affermazioni in merito.

MILAN – COMO A PERTH, IN AUSTRALIA – “Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como… in Australia! È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre.“

ADDIO SILENZIOSO AL MARSIGLIA – “Volevo concentrarmi solo sul calcio, sulle mie prime settimane in questo nuovo club e in questa nuova vita, era importante. In generale, non sono uno che si esprime molto fuori dal campo, ma in quel momento era davvero il momento di focalizzarsi, di ripartire con la mente completamente sul calcio.”

VITA A MILANO – “È un po’ cliché, ma è la verità: si mangia benissimo. La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato al centro sportivo di Milanello è stata che la cucina lì è eccellente. Bisogna ammetterlo: se la Francia resta superiore per la gastronomia, l’Italia fa la migliore pasta del mondo. Dal punto di vista calcistico, è un Paese di veri intenditori. L’Italia vive di calcio, molto più che la Francia. Si percepisce la passione dei tifosi, che vivono per la loro squadra. In Francia ci sono grandi club e grandi gruppi di tifosi, ma qui è un’altra dimensione: è una questione di vita.“

RAPPORTO CON MODRIC – “Mi ha soprattutto stupito. Vederlo allenarsi con tanta precisione, professionalità, intensità e impegno, a 40 anni, è impressionante. Davvero. È umile, dedicato, sempre al 100%. Quando vedo cosa fa con dieci anni più di me, resto senza parole.“

PSG, JUVENTUS, MARSIGLIA E ORA MILAN – “Non è cosa da poco aver giocato in questi quattro grandi club. È un bel biglietto da visita (sorride). Quando guardo il mio percorso, è incredibile poter aver vissuto tutto questo, difficile da immaginare quando ero più giovane. Ne sono fiero. Spero di realizzare grandi cose al Milan, di vincere titoli, in un club storico e mitico. Voglio lasciare il mio segno.“

MONDIALE 2026: UN SOGNO… – “Sì, certo. Dobbiamo qualificarci, ma è un sogno che può diventare realtà, soprattutto vedendo il potenziale della squadra. Nel 2026 avrò 31 anni, mi sento molto bene fisicamente e mentalmente, probabilmente nella miglior forma della mia carriera. Ma un Mondiale capita solo ogni quattro anni, e non si può mancare l’occasione, perché non sai quando passerà di nuovo il treno. L’obiettivo è vincere quella stella.“

MONDIALE 2030: PERCHÉ NO? – “A 35 anni, se il mio corpo regge, mi vedrete ancora in campo. Guardate Luka Modric, che è con me al Milan e gioca a 40 anni! Tocchiamo ferro, ma se il fisico non mi ferma, ho ancora la passione e l’amore per il calcio per continuare. Quindi, il Mondiale 2030… perché no.“