Interviste Esclusive
Marocchino: “La vedo molto dura per la Nazionale Italiana nei prossimi anni”

Oggi abbiamo avuto ai nostri microfoni l’ex attaccante Domenico Marocchino di Juventus, Atalanta, Cremonese Bologna e Sampdoria dove abbiamo parlato un po del finale di stagione ma anche dei cambi sulle panchine.
Le sue parole
Ecco le dichiarazioni di Marocchino
Si aspettava la conferma di Tudor sulla panchina della Juventus e se pensa che sia un profilo giusto?
“Perché no, anche se la società corteggiava qualcun’altra tipo Conte, quindi in teoria se avesse concluso con l’allenatore salentino l’attuale tecnico bianconero non sarebbe rimasto. In queste ultime 5/6 partite a me Tudor è piaciuto molto ha dato un anima alla Juventus, penso che possa fare bene sicuramente ma quello dipende molto anche dal valore della rosa”.
Lei che è stato all’interno della Juventus per voi cosa era il dna bianconero?
“Era un calcio completamente diverso allora le rose erano molto più corte, c’erano meno partite ma anche meno dirigenti e quelli che erano presenti all’interno della società sapevano cosa fare. In quelli rosa li c’erano diversi giocatori che venivano dal settore giovanile e che avevano fatto la gavetta e quindi avevano tutti gli ideali per stare in quella società. Erano persone attaccate alla maglia come Furino, Bettega e quindi era più facile creare un dna allora”
Si aspettava che il percorso di Gasperini all’Atalanta giungesse al termine, e come lo vede in una piazza come quella di Roma?
“Io non ho capito il perché Gasperini a Roma è stato accolto in modo sbagliato, storcendo la bocca non ne comprendo il motivo. Per quanto riguarda la storia con l’Atalanta dopo 9 anni ci sta cambiare area”.
Allegri per lei è l’uomo giusto per ripartire in casa rossonera e già da quest’anno il Milan può essere competitivo?
“Penso di sì perché Allegri è un allenatore concreto bada alla sostanza, al risultato non si fa condizionare dagli andamenti non si esalta e non si demoralizza. Anche lì l’allenatore deve fare il suo ma anche la società e gli acquisti devono dare il loro contributo, anche se un allenatore a prescindere dal valore dei giocatori deve riuscire a tirare il massimo da loro.”
Società straniere e nazionale
Marocchino sulle società straniere e sulla nazionale
Queste società straniere che oggi ci sono in Italia come le valuta?
“Queste società vengono perché conoscono il blasone e la storia non solo dei grandi club ma anche dei medi come la Roma, la Fiorentina la Lazio. Vengono perché non ci sono presidenti o manager che hanno la possibilità economica di gestire un campionato, quindi è più facile che chi viene da fuori con i fondi le possa comprare. Il problema è mischiare questo con una certa competenza sul campo”
Come valuta questo percorso difficile della nazionale e secondo lei quale è il piano per risollevarci?
“Le altre nazionali mettono giovani perché li hanno quando noi avevamo Mancini, Baggio Totti li mettevamo, ma oggi non ci sono perché madre natura ha fatto si che non nascessero più questi tipo di giocatori in questo periodo. Adesso ne basterebbero due dei campioni che abbiamo avuto nel passato. La percentuale dei calciatori italiani in un club è del 10 per cento ed è molta poca, bisogna sperare che spunti fuori qualche giocatore con caratteristiche importanti ma la vedo molto dura per la nazionale nei prossimi anni“.
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