Champions League
Diario di Champions – Le urla di Inzaghi, le lacrime di Lautaro, i Chicago Bulls del 1998: i retroscena dell’Allianz Arena

All’interno dell’Allianz Arena sembra di vivere in un altro pianeta, la casa del Bayern Monaco è una struttura avanti anni luce rispetto all’Italia. Già solo per il luogo in cui è situato l’Allianz: in un immenso parco verde, su una collinetta a presidiare l’intero spiazzale. Oggi l’Inter è tornata qui un mese e mezzo dopo l’ultima volta, quando uscì vittoriosa per 2-1 col gol di Frattesi negli ultimi minuti. La squadra di Simone Inzaghi è totalmente cambiata da quell’appuntamento: numericamente ci sono tutti, con l’entusiasmo a mille dopo aver eliminato il Barcellona nel modo che sappiamo tutti ma allo stesso momento la malinconia di aver abdicato in campionato. Parole d’ordine: attenzione massimo ai dettagli. Dette, stradette in conferenza stampa e all’allenamento aperto diretto da Inzaghi alla vigilia di Psg-Inter.
Prima di passare in conferenza Inzaghi, Barella e Lautaro si sono fermati alle tv. Il primo momento importante della giornata sono state le lacrime di Lauti ai colleghi di Sky Sport parlando della sua famiglia lontana in Argentina. Un momento di sconforto in una vigilia così importante è sinonimo di tensione emotiva, ma allo stesso periodo mostrare un lato così umano non è assolutamente da tutti. Dalle lacrime alle urla, sempre nello stesso campo. Quelle di Simone Inzaghi durante l’allenamento hanno rimbombato dentro tutta l’Arena, così forti che sembravano fossero le sue ultime. Tra i colleghi si è parlato tanto del futuro del Demone: tante ipotesi, troppe illusioni, nessuna certezza. E come se fosse l’ultimo allenamento del loro ciclo, Thuram e compagni hanno fatto un’oretta ad un’intensità altissima della sessione di tiri in porta. Lautaro, Barella, Thuram, Calha tiravano talmente forte che tra un po’ spaccavano la porta.
Questa notte l’Inter dormirà con una consapevolezza diversa rispetto a due anni fa. L’avversario non è così difficile come quel City, ma soprattutto il gruppo nerazzurro ha una compattezza che va invidia a tutta Europa. Ed è per questo che domani si giocheranno la seconda finale di Champions in tre anni, che somiglia molto all’ultimo giro di valzer dei Chicago Bulls del 1998.
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