Tennis
La fine di un’era?
A meno di ripensamenti clamorosi e di svolte impreviste, quella andata in scena nel pomeriggio di sabato 11 maggio 2024 sul Centrale del Foro Italico di Roma diventerà (“al 98 per cento”, stando alle parole dell’interessato) l’ultima apparizione di Rafael Nadal agli Internazionali d’Italia. Un momento speciale, come ha ben avvertito il pubblico che ha riempito lo stadio senza lasciare spazio nemmeno per uno spillo. Un momento speciale perché ha coinvolto il giocatore che più di tutti ha segnato la storia di questo torneo, con un primato di 10 titoli che è difficile provare a immaginare eguagliato o superato. La sconfitta contro Hubert Hurkacz, carattere timido e tennis pesante, rientra nella logica delle cose: oggi il polacco è più preparato, più in forma, più deciso. In una parola, più forte. Ma lo stesso ‘Hubi’ ha fatto persino tenerezza quando, parlando al pubblico, si è quasi scusato di essersi intromesso nella storia: attore non protagonista, malgrado la vittoria.
I tanti dubbi di Nadal
“Troppi dubbi, troppe domande – ha detto Rafa – mi nascono dopo aver perso questo match. Che avevo iniziato bene, ma che poi è scivolato via. La decisione nella mia testa non è chiara, in merito al futuro. Ho due strade davanti: rinunciare, oppure continuare a lavorare duramente per farmi trovare pronto a Parigi. Ma se devo propendere per una decisione, se mi conosco, credo che sia più probabile che mi vediate al Roland Garros. Lotterò per quello per cui ho lottato negli ultimi 15 anni sperando che la gente mi possa ammirare diverso da come mi ha visto a Roma”.
Siamo veramente ai saluti?
Parole dense di orgoglio, quelle del campione da 22 Slam. Parole di un Rafa scurissimo in volto. Amareggiato – come ha ammesso lui stesso – perché quella contro Hurkacz non è stata una sconfitta di fisico, bensì di tennis. E questo, a uno competitivo come lui, dà parecchio fastidio. Se non è la fine di un’era, è qualcosa di molto simile. Perché è difficile immaginare oggi un Nadal in lizza per il titolo a Parigi, fra appena un paio di settimane. Dovesse risollevarsi ancora, andrebbe a compiere una delle imprese più grandi di una carriera infinita.
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