Serie A
Fabregas: “Oggi siamo stati fortunati, con Strefezza andrei ovunque. Il calcio italiano è complicato”
Le parole del tecnico spagnolo al termine della vittoria contro il Parma

Parma-Como 0-1: le parole di Cesc Fabregas in conferenza stampa post partita.
Decide il gol di Strefezza. I lariani si portano al decimo posto e incassano la quinta vittoria consecutiva in Serie A. Grande rammarico nel Parma per le occasioni sprecate nel finale. Di seguito le parole del tecnico spagnolo in conferenza stampa.
Fabregas post Parma-Como: “Complimenti a loro”
DECIMO POSTO E IL MOMENTO DEL COMO, C’È SODDISFAZIONE: “Si, anche se globalmente non meritavamo di vincere. Abbiamo avuto alte occasioni, ma il Parma nel finale ha fatto la partita. Ha inserito tanti calciatori, attaccando Alberto Moreno nell’uno contro uno. Dobbiamo migliorare e leggere meglio questi episodi. Ho avuto un calciatore che non ha capito bene la fase difensiva quando è entrato. Ma complimenti al Parma. Quando gli avversari devono vincere e non chiudi la partita fai fatica. Siamo stati un po’ fortunati oggi, ma sfortunati durante la stagione. Me la prendo con gioia”
SITUAZIONI NON DA COMO NEL SECONDO TEMPO E STREFEZZA: “Se io alleno in eccellenza, serie b, Champions League, lo porto sempre con me. Gli ho detto che mi dispiaceva di non metterlo titolare. Se lo merita più di tutti di giocare, mi fido di lui, difende e giostra bene la palla. In un progetto lui sta benissimo, è il tuo uomo”
LEITMOTIV DOPO IL DECIMO POSTO: “Dare continuità. Bisogna crescere in mentalità. Siamo ben organizzati, siamo migliorati tecnicamente. E importante crescere nella competitività. Possiamo fare meglio, anche individualmente. È importante sapere i momenti, quando giocare veloce, corto. Siamo giovani, tanto lavoro da fare ma sono contento e fortunato di avere 26 giocatori più 4 portieri”
AUGURI PER DOMANI, VITTORIE 1-0 E UN ANNO DA MODENA: “Grazie per gli auguri, non mi piace però il mio compleanno. Preferisco che non si sappia (sorride, ndr). La squadra sa leggere meglio le partite. La linea continua ad essere molto alta. Le squadre che abbiamo affrontato ultimamente lanciano molto il pallone in avanti. Lo stiamo gestendo molto bene. La linea tra vincere e perdere è sottile. L’Atletico non è in semifinale per il rigore di Julian. Esempio anche per John Terry. Vince chi ha più qualità o a volte più fortuna. C’è tanto lavoro. Sono molto contento. La figura dell’allenatore è pesantissima e stressante. Sei l’immagine del club quando vince e quando perde. Bisogna gestire tanto. Il lavoro di famiglia qui è buono. Ringrazio i ragazzi, anche per la disciplina. Importante migliorare sempre di più, il piccolo dettaglio”
DOVE COLLOCA IL CALCIO ITALIANO TANTO “BISTRATTATO”: “L’hanno detto in tanti. Il calcio qui è molto complicato. Difficile da analizzare. È il più competitivo assieme a la Liga e là Premier League. A volte mi chiedono “come va il catenaccio italiano?” E io rispondo che non esiste. Oggi abbiamo fatto una partita di gioco posizionale, perché il Parma ti pressava. Poi si finirebbe per lanciare continuamente il pallone. Provo sempre a trovare soluzioni. In altri campionati magari sarebbe diverso. Ma qui in Italia mi concentro su come si esce dal pressing. Io devo dare soluzioni ai miei calciatori se vengono costantemente seguiti. Bisogna avere dinamismo e dinamiche di soluzioni. Sto imparando tantissimo. È molto specifico e mi sta aiutando tanto per credere”.
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