Inter, Moratti ammette: “Ecco perché ho venduto l’Inter. Non andrò alla finale a Monaco”

Intervistato dal Corriere della Sera a due giorni dal suo 80esimo compleanno, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato dichiarazioni importanti. Ecco le sue parole.

Sul calcio

“Il calcio mi ha dato tantissimo, perché aiutava a decidere velocemente. Sei chiamato a rispondere e a scegliere di fronte ai cambiamenti improvvisi. Sempre svegli: più pratici e più rapidi. Non a caso, quando mio padre mi sentì parlare con entusiasmo di un ragazzino che si chiamava Paolo Rossi… mi disse: “Devi comprare una squadra, è più utile che guidare un’azienda”. Sacrosanto”.

Sulle vendite di Milan e Inter

“Ragioni economiche. Abbiamo visto, tutti e due, l’esplosione dei costi e una passione che non teneva il passo delle ambizioni. Ho sempre pensato che fosse giusto cedere a società internazionali. Adesso si preferiscono i fondi: però, diciamolo, un gruppo familiare, una proprietà precisa, sono comunque un punto di riferimento più semplice, anche per la squadra che deve vincere le partite”.

Sul giocatore morattiano di questa Inter

“A me piace Barella, è migliorato tantissimo. Un calciatore che ti coglie di sorpresa, salta l’uomo, combatte, è pericoloso in attacco. Poi è molto forte Lautaro e mi piace anche Thuram, conosco il padre”.

Su Inzaghi

“Ho cambiato il mio giudizio. All’inizio non lo consideravo adatto all’Inter: invece è molto bravo, preparato, gestisce le situazioni più delicate, tanto buon senso, sempre calmo. Marotta? Fa bene il suo mestiere, l’avevo anche cercato ai tempi della Sampdoria”.

Sulla finale di Champions League

“No, non penso di andare, però la seguirò con attenzione. Molto bella la sfida con il Barcellona, mi sono divertito, un 4-3 emozionante e Yamal mi ha impressionato, che riflessi pazzeschi”.

Se si sente con Mourinho

“Ogni tanto ci scambiamo messaggi”.

Sulle rivali Juventus e Milan

“Sì. Ma il vero avversario non era e non è il Milan, è sempre stata la Juve”.

Queste le dichiarazioni di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, al Corriere della Sera.