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Porrini: “La stagione della Juventus rimane negativa anche con la qualificazione in Champions League”

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Sergio Porrini

Sergio Porrini, ex difensore di Atalanta, Juventus e Rangers Glasgow è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Insieme a lui abbiamo affrontato diversi temi della Serie A attuale e del passato. Ecco le sue risposte.

L’intervista esclusiva a Sergio Porrini

Come sta vedendo quest’anno la Juventus?

“Una stagione sicuramente difficile perché comunque quando c’è l’esonero di un allenatore, che non riesce ad incidere, quando le aspettative erano altissime è logico che l’anno diventa fallimentare. Alla Juventus sappiamo che si devono portare a casa determinati obiettivi e questo non è stato fatto. Si voleva portare un allenatore che portasse gioco invece che risultati e questo non è successo. Adesso devi sperare di entrare in Champions League che alla fine salverebbe un pochino la stagione, ma per me l’annata resta negativa”

Lei è stato in una Juventus vincente e con un forte dna, cosa rappresentava per voi?

Il dna Juventus era determinato da una società presente fin dal primo giorno ti faceva capire che l’obiettivo era quello di vincere, infatti mi riallaccio un pochettino ha quello che ha detto Conte, alla fine ci si ricorda di chi arriva primo. Tu arrivando in quella società lo capivi immediatamente che eri arrivato a indossare una maglia pesante e che eri portato e la richiesta era quella di dover vincere. Lo vedevi nella società e nei dirigenti che formavano quella Juventus. Oggi la sensazione è che nella dirigenza e nella società non ci sia quel personaggio carismatico e forte che ti possa portare a questo tipo di mentalità”.

Quale giocatore della Juventus l’ha delusa maggiormente?

” Parlare di Koopmeiners in questo momento diventa anche troppo facile. Sicuramente le aspettative per quello che ha fatto vedere all’Atalanta erano altre. Sono rimasto deluso, però, da tutta la squadra. Anche da Thiago Motta, che non è riuscito a incidere così tanto e dal contesto”.

Conte per lei è davvero così importante ed incisivo in una squadra? Potrebbe essere l’uomo giusto per ritornare competitivi alla Juventus?

Conte per me si è primo a poche giornate dalla fine, potrebbe vincere il campionato e se lo dovesse fare è l’ennesima dimostrazione che lui è un vincente dove va porta la propria mentalità e i risultati arrivano. Arriva alla Juventus e vince il primo anno non essendo la squadra più forte, va all’ Inter e vinci, idem al Chelsea. L’allenatore è fondamentale e determinante chi lo prende sa che può essere molto competitivo ed ha buone possibilità di vincere “

Un giocatore che quest’anno la sta sorprendendo in maniera positiva in Serie A chi è?

McTominay non lo conoscevo pur avendo giocato in Scozia, seguivo il calcio scozzese mi sta sorprendendo perché in questo momento è il calciatore determinante che sta aiutando il Napoli e per un calciatore straniero al primo anno in Italia non è facile”.

Si aspettava che negli anni Gasperini avesse una crescita così importante?

Si me l’aspettavo. In questo modo, però, così dirompente con queste qualificazioni in Champions League portando l’Atalanta a vincere l’Europa League non me lo sarei mai immaginato. Aveva già fatto benissimo al Genoa ed è quel qualcosa in più è l’allenatore che è in grado di farti vincere portare la sua mentalità e migliorare i giocatori nella rosa. Sembrerebbe alla fine di questo lungo percorso di dieci anni. Io spero che continui nel caso dovesse finire Gasperini farà bene in qualsiasi squadra dove andrà e l’Atalanta perderà qualcosa di importante”

Annedoti nella Juventus

Le parole di Porrini sugli annedoti alla Juventus

Cosa vi hanno lasciato in quegli anni li persone come Moggi e Angelli?

” Erano persone carismatiche che come entravano all’interno di uno spogliatoio come tu ti avvicinavi capivi subito ed immediatamente l’importanza del personaggio e la loro presenza ti ammutoliva ti faceva stare zitto, perché sentivi che eri di fronte a persone con un grandissimo carisma. A volte io penso che il leader, la personalità non sia determinata da quante parole dici ma uno può stare anche in silenzio e tu lo percepisci. In questi grandi personaggi tu lo capivi anche solo entrando dalla porta ed è questa la cosa principale che oggi manca”

Ringraziamo Sergio Porrini per l’intervista esclusiva




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