Tudor pre Juventus-Udinese: “Non mi sento inferiore a nessuno”

Le parole di Igor Tudor nella conferenza stampa pre Juventus-Udinese.

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, ha parlato all’antivigilia della sfida tra la Vecchia Signora e l’Udinese, che andrà in scena domenica sera, alle ore 20:45, all’Allianz Stadium di Torino.

Ecco le sue parole.

Tudor nella conferenza pre Juventus-Udinese: “Ho preso la squadra in un buco profondo”

COME STA LA SQUADRA: “Sta bene, abbiamo avuto tempo di lavorare bene. Li ho visti bene anche nella rifinitura. Si va”.

CHI HA RECUPERATO IN DIFESA: “Gatti può fare al massimo quello che ha fatto nell’ultima gara. Gli altri vediamo. Sulle domande tattiche preferisco non rispondere per non aiutare gli avversari”.

VALORE AGGIUNTO: “Sempre difficile parlare del mio operato. Per me si è fatto un buon lavoro, considerando anche tutte le problematiche che abbiamo avuto. Non abbiamo avuto tanti giocatori per tante partite. Nel complesso si è fatto un buon lavoro, abbiamo fatto in trasferta contro tre squadre in lotta con noi. Si è sbagliato a Parma, ma comunque non si è meritato di perdere. Ho sempre avuto una sensazione buona contro tutte le squadre con cui abbiamo giocato. Poi bisogna sempre essere esigenti, sono consapevole che la Juve deve sempre andar ovunque a vincere. Però ho la sensazione che la squadra ha sempre dato tutto quello che poteva, considerare tutte le problematiche che aveva quando sono arrivato io, che la squadra era nel buco profondo. Ora c’è una squadra più viva, più battagliera, anche a livello di gioco. Io vorrei il calcio champagne, ma in questo momento non si può fare. Bisogna capire i momenti, cosa si può fare nell’arco della stagione e della gara. Io faccio i complimenti ai ragazzi, hanno dato tutto quello che possono”.

SU VLAHOVIC: “È sempre una grande occasione per tutti. Ha avuto problemi fisici, ora è tornato e ci darà una grande mano fino alla fine”.

SE HA DOVUTO LAVORARE COME PSICOLOGO: “Abbiamo fatto 3 gare in casa e vinto tutte e tre, poi non ci sono gare facili nel calcio. L’allenatore è sempre uno psicologo, sia individuale sia di squadra. Sapere di cosa parlare e poi avere un approccio psicologico alle gare sempre diverso. Si guarda chi hai davanti: quando hai davanti Chiellini, Buffon, Bonucci o gente di 35 anni parli di un modo e li motivi in un modo, quando hai squadra diversa la motivi in modo diverso. Essere psicologo è una cosa importante per un allenatore”

PATIRE LA FISICITA’ DELL’UDINESE E QUANTO PESA L’ASSENZA DI THURAM: “Una bella domanda. Sono una squadra fisica che corre tanto, durante l’anno han fatto cose pazzesche. Udinese-Napoli ti fa rendere conto di che partita han fatto. Non si può sbagliare niente, bisogna stare attenti a tutti quelli che partono e chi entra”

SUL DARE DI PIU’ IN CONDIZIONI DI NORMALITA’: “Tanto. Io dico che le cose perché è giusto che uno dica: io non leggo niente e quindi è giusto che un allenatore venga e dica le cose come stanno. Una squadra con Gatti, Vlahovic, Bremer, Koopmeiners è in un modo, senza è in un altro. Io posso ripetere quello che ho detto al primo giorno: la squadra al completo è forte e allenata forte può combattere contro tutti, anche in questo anno qua. È mia opinione”

IN CHE SENSO LA SQUADRA ERA IN BUCO PROFONDO: “E’ una cosa che vedono tutti, non lo devo dire io e non ho detto nulla di nuovo. Quando sono arrivato la squadra era nel momento che era. Poi grazie al lavoro fatto insieme è uscita da quel buco in un tempo abbastanza corto”.

SE SENTE DI MERITARE LA CONFERMA E COME VIVE L’OMBRA DI CONTE: “Vivo giornata per giornata, me la godo, soffro nel modo giusto, ma sul come preparare al meglio l’Udinese. Mi metto nei panni dei giocatori, questo è il bello. Poi se mi sento inferiore a qualcuno vi dico di no, non mi sento inferiore a nessuno”.

SU YILDIZ: “Ha sofferto tanto, ha avuto questa roba che abbiamo già commentato. È stato dispiaciuto, è stato fondamentale nella nostra rosa. Ha saltato quasi 4 gare, gli ho detto ora di non sentire la responsabilità di farsi perdonare e andare oltre dal punto di vista psicologico, deve andare dentro la gara e fare ciò che sa fare. Deve fare quello in cui è bravo di fare. Nelle zone di campo solo quelli con qualità possono fare e stare bene”

LA DOMANDA DELLA NOSTRA REDAZIONE: – Lei più volte nel corso di queste settimane ci ha detto di non fare calcoli, di non guardare le varie tabelle. Però le chiedo, facendo appello anche alla sua esperienza passata da giocatore, cosa può spostare, soprattutto a livello mentale, la consapevolezza di avere il destino nelle proprie mani a due giornate dalla fine – “Quello ti dà qualcosa ma bisogna lasciarsi nel fare, senza pensieri. Un input che do sempre ai ragazzi, senza pensare. Andare e giocare a calcio come piace ai ragazzi, provare gusto nel soffrire, nel difendere, nelle robe che alleniamo”.

SE RICONFEREBBE QUESTA JUVENTUS: “Rispondo uguale a prima. Fai copia e incolla su quello che penso della squadra e del futuro”.

SE PORTA QUALCHE RAGAZZO DALLA NEXT GEN: “Vediamo, siccome siamo pochi. Vediamo ancora domani”.